Quindici anni sono oramai passati, da quando,in una qualunque giornata invernale, mi recai in un rifugio di cani abbandonati...e la giornata non era più qualunque !
Aspettai di essere scelta da uno dei tanti cani che mi abbaiavano contro, sembrava mi dicessero: portami via di qui. Potevo solo dire di aver dato la possibilità ad uno di loro, di ricevere carezze e soprattutto rispetto nei giorni avvenire. Lei (il mio cane) mi accompagnava ovunque ed io, ero felice di renderla partecipe di di tutti i miei avvenimenti, lavoro compreso. Facevo la caposquadra in un gruppo di persone con disagio sociale e le ore passavano piuttosto allegramente anche perchè, la pausa caffè, era deliziata da una grande moka che emetteva quell'inconfondibile aroma nell'aria. Volevo, e potevo interagire di più con il "mio" gruppo, ed ero convinta che il mio cane, mi avrebbe dato un valido aiuto.
La consapevolezza del grande contributo che possono dare gli animali, è sempre stata in me presente. Fin da piccola, quando mi prendevano in giro perchè magari reagivo o mi esprimevo diversamente dagli altri, la mia sola forza, era il cane. Anche con mia madre presente, al mio fianco c'era un quattrozampe. Completava la mia sicurezza e, sicuramente, la timidezza non m' imbarazzava così tanto. Ritornando ai ragazzi del gruppo...bhè...devo dire che la caposquadra non era più un bipede, ma un simpatico e attento quadrupede.
Il mio cane accompagnava tutte le mattine nello spogliatoio, i lavoratori, attendendo fuori dalla porta, l'uscita di ognuno, per poi affiancarli nel breve percorso che conduceva ai tavoli di assemblaggio. Quando io mi spostavo per seguire i ragazzi, lei, mi guardava come per dirmi: tutto prosegue bene. Quando si assentava, lo faceva perchè saliva al piano superiore, dove erano collocati gli uffici, per andare a farsi un giretto tra le scivanie, sapendo l'ora giuista per farsi dare un biscottino. Insomma, la meritata pausa faceva parte dei suoi diritti! All'arrivo del furgone o del camion che trasportava la merce da assemblare, il mio cane era sempre di guardia al portone. Riconosceva gli autisti abituali e, logicamente, correva dentro abbaiando quando uno di loro si dirigeva all'interno del capannone ma, non c'era mai stato prima. I ragazzi, tutti i giorni, portavano da casa qualche leccornìa per il mio cane, tanto che, alcune volte bisticciavano perchè magari uno di loro aveva portato una pietanza ritenuta cattiva o dannosa per la salute dell'amico peloso. Devo dire, che all'interno del gruppo, s'era creata la cosa fondamentale.
La comunicazione. Ed era questo a cui miravo. Ci sono molte cose che nascono oggi, come allora, solo per seguire un filone di tendenza , o per dimostrare di fare, senza crederci. Conoscenza, percorsi, esperienza diretta, osservazioni...ma soprattutto, predisposizione. Gli animali ci hanno sempre accompagnato sin dai tempi più remoti. Forse ora, ma non ancora abbastanza, ci stiamo credendo....ma com'è difficile questo cammino!! Eppure non ci vuole molto per capire che, alla pari di noi, sono dotati di un sistema nervoso dunque, soffrono, gioiscono e vogliono solo aiutarci; attenzione però, per le persone meno dotate... non si tratta di un vestito che quando non ci piace o ci va stretto, lo regaliamo o lo mettiamo da parte.
Il mio percorso con la presenza degli animali in aiuto delle persone svantaggiate e non, ha avuto inizio circa vent'anni fa, e il computer era ancora molto lontano, soprattutto nei miei pensieri; mi è sempre piaciuto tanto scrivere con la penna, non avrei mai creduto che la comunicazione fosse più efficace attraverso uno schermo; ma se questo mezzo può in qualche modo aiutare il progresso e l'umanità a progredire e non regredire..Bene, io farò altrettanto con i miei Animali e con le persone che mi stanno aiutando in un progetto vivo in me, da sempre.
Monica e Tex(ina) durante un corso presso l'Associazione " Dog's Life Project " di Elena Garuti nel 2004 a Reggio E.
Buona, paziente,fedele e instancabile cagnolina...
Mi sei sempre stata accanto, nella gioia, nel dolore, nel lavoro e durante lo svago.
Tex era il tuo nome, ma ti bastava sentire la mia voce o vedere un mio cenno per averti sempre accanto...
A Tex (Texina) dedico questa pagina. Sempre porterò nel mio cuore, il ricordo dei tanti giorni di fatica ma, anche di tante corse nei prati e tanti tuffi e nuotate nel fiume.
Monica Lincetto
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