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Un pensiero nato 20 Anni fa ...

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Percorso Attività ed Esperienze Educative Monica Lincetto

Percorso Attività ed esperienze Educative di Pet Therapy da circa vent'anni :

Abitavo in un piccolo appartamento di una palazzina e, la fortuna, stava nel poter usufruire del giardino per fare attività didattica con i ragazzini. Alcuni genitori, si accordavano per portare da me i loro figli per giocare. Certamente, non mi limitavo a questo! Era invece un'ottima occasione per Imparare, giocando. Il coinvolgimento che riuscivo a creare, non era sempre facile ma, una volta stabilito, i risultati erano sorprendenti. Monica, dacci una mano a "tenerli".. non ascoltano, vogliono fare quello che vogliono. Questo era l'aiuto che chiedevano in seguito. Sempre affiancata dal mio Cane....quanto si poteva imparare!! La gestualità, le parole, gli sguardi i silenzi. Quante belle cose facevano emergere quei ragazzini; uno ad uno..capire e individuarne le caratteristiche, le potenzialità. Il risultato finale era un.. CONTINUO.

Aver lasciato un'impronta educativa basata sul rispetto, nella loro giovane vita, attraverso gli esempi e le spiegazioni, se correttamente sviluppate, lasciano sempre un buon segno. Quando svolgevo il ruolo di Educatrice di sostegno con bambini dai tre ai sei anni (circa), ricordo che, come da mia abitudine, passavo qualche giorno ad osservarli, piuttosto che relazionarmi con loro. Facevo questo un pò di nascosto perchè, purtroppo, vengono capiti ed accettati solo i metodi tradizionali. Certamente, non ho mai voluto scontrarmi con nessuno, anche perchè, il mio obiettivo da adulta nella società, e stato fortemente sostenuto dal saper accettare anche idee diverse dalle mie, parlandone e mettendole in discussione. Serve a migliorarci e non a farci sempre la guerra. Purtroppo, però, la volontà non sempre emerge negli altri, e così, mi trovavo a fare tipi di attività diverse. I bambini erano molto entusiasti! Giocavo con loro, e quanto loro; praticamente arrivavo a casa intrisa di: colori, terra, adesivi, i capelli poi, erano la passione delle bambine! Avendoli lunghi, finivo la giornata sempre con una pettinatura diversa ( e che pettinatura!!).

Quando si usciva nel cortile dell'asilo per la merenda, anche lì era un'ottima occasione per stare con i bambini, in lontananza però. Osservare, è questo che sempre ci sfugge. Non sappiamo osservare abbastanza. Le altre Maestre, purtroppo, senza che io facessi nulla di così sconvolgente non condividevano. Non sono mai riuscita a capire che cosa potevo suscitare di così irritante....ma l'ho appreso con il tempo. Ero originale. Ho cominciato a rendermi conto che, il problema principale di noi esseri umani, è: accettare chi è diverso da noi<. Per fortuna, a volte, il tempo aiuta, e, senza mai demordere, qualche cosa del mio metodo, si stava cominciando ad accettare.

Quello che m'interessava di più, era vedere che cosa ne era emerso alla fine del periodo di lavoro in quell'asilo. Non potrò mai scordare, il giorno in cui, io e i bambini, abbiamo preparato lo spettacolo di fine anno. Ogni gruppo preparava il suo, con la maestra di riferimento. Naturalmente, vedendo i bimbi così entusiasti, ho lasciato che scegliessero le parti, che più sentivano proprie. Giorni prima, avevamo incollato su di un grande cartellone colorato, le foto di tanti cani di canile, per poi dar loro un nome e, possibilmente, creare una bella storia di rispetto, adeguando il racconto all'età dei bambini. La recita, era poi inerente al rispetto degli Animali. Entusiasmante è stato per me il risultato. I Bambini si sono divertiti, prendendo "seriamente" la parte da loro scelta, i genitori avevano filmato l'evento di qual pomeriggio, ringraziandomi per aver dato finalmente un tono diverso in quella classe. Ho svolto, nel tempo, il ruolo di Animatrice con ragazzi Diversamente Abili in età adolescenziale. Un arricchimento, grazie alla loro compagnia, mi ha sicuramente fatto crescere ancor di più, in quelle che sono considerate Attività in Educazione Speciale. Il supporto del mio Cane, è sempre stato fondamentale. Ho trovato molta comprensione e disponibilità da parte dei Genitori di questi ragazzi. Spontaneamente rimanevo in loro compagnia anche dopo il lavoro, perchè tutti, ma proprio tutti, abbiamo il bisogno di raccontarci. Sentivo il loro dolore, e a volte l'abbandono che provavano. La mia professione è continuata in un'altro asilo, e questa volta, con un bimbo autistico. Ruolo: educatrice di sostegno per l'integrazione scolastica. Anche lì, non sapervo come comportarmi per non scontrarmi con le altre Educatrici. Riunioni su riunioni, non intervenivo quasi mai e, passivamente, accettavo tutte le cose che si dovevano fare per quel bambino. Le altre maestre, molto brave ma, timorose di dover poi fare i conti con i "superiori" ,allontanavano altre attività, per non avere il coraggio di esprimersi. Ricordo una delle ultime riunioni in cui, proprio perchè mi era stato richiesto, ho dato il mio parere. Il bimbo, ha bisogno di un'altro ambiente e, sopprattutto di relazionarsi con la natura, proprio per cercare di aiutarlo, considerando il suo stato attuale. Insomma, avevo elencato il mio programma, spiegandolo senza comunque interferire in quelli già esistenti, dell'equipe multiprofessionale. Mi ritrovai così, ad essere burocraticamente richiamata per avere espresso il mio parere, riguardo ad una attività per loro "rivoluzionaria" in quanto sconosciuta, dunque, rifiutata. Bhè, quello che ne è emerso nel tempo, (e lo sapevo),è stata la promozione proprio dell'attività che avevo proposto. Insomma, ero avanti di troppi anni, per parlare di Pet-Therapy.Avevo già esteso, nei primi anni '90, i miei progetti, constatandone i risultati,ma ero ancora considerata "una matta".

Ora, la Pet-Therapy, si sta facendo spazio a livello Regionale, in tutta Italia. Sempre negli anni novanta, dopo accurati incontri di conoscenza, sviluppai un progetto per un bimbo, con tratti autistici. I loro genitori (piuttosto avanti con le idee), mi contattarono perchè erano sorte alcune difficoltà nell'ambito famigliare. Non è sempre facile, trovare la trada giusta ma, bisognava tentare. Ho sempre ritenuto importante, comunicare, ad altre figure professionali, il programma che andavo a svolgere, per includere in forma corretta, i percorsi educativi. La fiducia che ho ricevuto dai genitori di quel meraviglioso bimbo, è stata fondamentale per me. Praticamente, il percorso che avevo attuato era, talmente ben vissuto dalla famiglia, che, i risultati non hanno tardato ad essere visibili.


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Ultimo aggiornamento Venerdì 15 Aprile 2011 18:02